domenica 3 gennaio 2010

Il premio 'La Chioma di Berenice' da Infonopoli (rivista dell'associazione culturale Fonopoli) dicembre 2009


Nel 1998, ad un secolo esatto dalla nascita del Cinema, viene istituito il Premio Internazionale Cinearti ‘La Chioma di Berenice’ , su iniziativa di CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa) e di Cosmoprof (la più importante rassegna mondiale della bellezza). L’esigenza a cui l’iniziativa dà risposta è quella di tributare un riconoscimento, fino ad allora assente, al lavoro straordinario di artisti-artigiani, la cui opera d’eccellenza dà forma e sostanza al sogno del Cinema: Acconciatori, Truccatori, Costumisti, Scenografi e Arredatori. La Chioma di Berenice è dedicata a loro.
Il maestro Piero Tosi racconta di come Burt Lancaster sul set de ‘Il Gattopardo’ di Luchino Visconti, dopo aver più volte chiesto al regista consigli su come interpretare il principe di Salina, ottenendo solo risposte laconiche, una volta indossato il costume per lui disegnato da Tosi, abbia affermato: “ E’ una settimana che chiedo a Visconti di illuminarmi su questo personaggio. Ma sono proprio un cretino, il principe ce l’ho davanti agli occhi”. È questo il lavoro di truccatori, acconciatori, costumisti, scenografi: dare forza espressiva al personaggio, dargli vita. La scelta di un colore, per il costume come per il trucco, è dettata dalla volontà di veicolare un messaggio, di comunicare qualcosa della psicologia del personaggio o della vicenda di cui è protagonista, di ciò che è accaduto o deve accadere, che non sarà mai detto espressamente, e che viene appunto, suggerito, lasciato intendere. Ed è un lavoro che richiede studio, ricerca ma anche capacità di improvvisazione, e un impegno non sempre adeguatamente valorizzato, riconosciuto e premiato.
Il Premio, attraverso dodici edizioni, ha insignito i più grandi professionisti del Cinema italiano ed internazionale ( Piero Tosi, Maria Teresa Corridoni, Silvano Rocchetti, Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Gabriella Pescucci, Aldo Signoretti, Milena Canonero, Fabrizio Sforza, Franca Squarciapino, Danilo Donati, Franco Freda) e giovani talenti, pronti a raccogliere la loro preziosa eredità, nel solco di una tradizione, che rappresenta una delle eccellenze italiane nel mondo. Attraverso l’opera di questi professionisti il Premio ha voluto raccontare il Cinema da una prospettiva diversa da quella abituale, suscitando l’interesse del grande pubblico verso queste figure fondamentali ma ancora poco note, dischiudendo le porte di un mondo pieno di fascino e di magia. Grazie al Premio scopriamo che dietro pellicole che hanno fatto la storia del Cinema c’è il lavoro di autentici talenti italiani: la pettinatura di Audrey Hepburn in “Vacanze romane” è nata da un’ idea di Maria Grazia De Rossi, il trucco di “A spasso con Daisy” è di Manlio Rocchetti, le creazioni postmoderne di ‘Arancia meccanica’ sono della costumista Milena Canonero, la lugubre Londra di “Sweeney Todd” è una creazione di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, le acconciature di “Marie Antoinette” sono di Desireè Corrodoni, il trucco che trasforma l’attore Tony Servillo in Giulio Andreotti ne “Il Divo” è di Vittorio Sodano.
In continua crescita, la manifestazione si è arricchita nel 2005, di una sezione dedicata alla Fiction e nel 2007 di una sezione dedicata al Teatro, così da poter abbracciare ogni forma espressiva, che vada sotto il nome di Spettacolo.
L’edizione 2009 del Premio Chioma di Berenice è stata ospitata dal Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione ‘Risonanze del Festival’, che racchiude una serie di eventi culturali, che impreziosiscono il programma della kermesse dedicata al Cinema e ai suoi protagonisti. Alla serata di gala, che ha avuto come madrina Claudia Gerini, hanno presenziato Leo Gullotta, presidente della giuria del Premio, Mario Monicelli, Lisa Gastoni, Edoardo Winspeare, PierGiorgio Bellocchio, Massimo Ghini, Franco Nero, Giorgio Pasotti, Martina Stella, Lucrezia Lante della Rovere, Anna Safroncik, Francesco Venditti.

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