lunedì 22 novembre 2010

Personaggi allo specchio. Mario Monicelli.


‘Il Cinema non morirà mai’ ebbe a dire Mario Monicelli in occasione della Mostra del Cinema di Venezia nel 1991, quando gli venne tributato il Leone d’oro alla Carriera. E’ eterno, come eterna è l’arte.
Monicelli nasce a Viareggio nel 1915 e al Cinema dedica tutta la vita, dagli esordi come giornalista (come il padre Tomaso, grande critico cinematografico), alla scelta della regia nel 1934, quando gira insieme al cugino e amico Alberto Mondadori, il cortometraggio “Cuore rivelatore”.
Dirigerà oltre 60 film (l’ultimo a 90 anni, Le rose del deserto, commedia cinica su un gruppo di militari italiani in Libia nel 1940, ispirato ad un romanzo di Mario Tobino), attraverso i quali realizza un unico racconto epico, tragicomico, ferocemente cinico della società italiana, con i suoi protagonisti egoisti, immorali, arroganti, quasi sempre perdenti. È la commedia all’italiana, che mette in scena il macabro per suscitare il comico, che racconta la miseria, la fame, la morte, esorcizzandole con la risata. Manifesto del genere è I soliti ignoti (1958), che racconta di una banda sgangherata di piccoli lestofanti romani, alla prese con un grosso colpo. Cast d’eccezione: Vittorio Gassman, in un inedito ruolo comico, Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Renato Salvatori, Tiberio Murgia e Totò.
Prima de I soliti ignoti’ ha diretto opere come ‘Guardie e ladri’ (1951) con Totò e Aldo Fabrizi, ‘Totò e Carolina’ (1953), ‘Un eroe dei nostri tempi’ (1955), con Alberto Sordi e Franca Valeri. Sono autentici capolavori: ‘La grande guerra’ (1959), con Alberto Sordi e Vittorio Gassman, pellicola con cui ottiene il Leone d’Oro e la prima di tre nomination all’Oscar; ‘L’armata Brancaleone (1966), parodia dei poemi cavallereschi, con un superbo Vittorio Gassman (seguito da ‘Brancaleone alle Crociate’, 1970); ‘La ragazza con la pistola’ (1968), in cui per la prima volta una donna, Monica Vitti, ha il ruolo di protagonista in una commedia; ‘Amici miei’ (1974), da un soggetto di Pietro Germi, mette in scena gli scherzi a volte feroci, di quattro vitelloni cinquantenni (Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi, Gastone Moschin), che sono solo un modo per sfuggire alla paura; ‘Un borghese piccolo piccolo’ (1977), film drammatico con Alberto Sordi; ‘Il marchese del Grillo’(1981), ‘Bertoldo, Bertoldino e…Cacasenno’(1984), ‘Speriamo che sia femmina’(1986), ‘I Picari’(1988), ‘Cari fottutissimi amici’(1994), ‘Panni sporchi’(1999).
Tra i premi tributatigli il Leone alla Carriera nel 1991, il David speciale nel 2005, la Chioma di Berenice alla Carriera nel 2009.

‘Ho quasi sempre descritto personaggi mostruosi. All'estero si stupiscono che gli italiani li trovino tanto simpatici’.


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