giovedì 22 luglio 2010

A Sant'Agata dei Goti il SFF


Un itinerario ideale, in cui bellezza e arte sono, insieme, il percorso da compiere e la meta da inseguire, è fatto di luoghi spesso sconosciuti ai più, e per questo dotati di un fascino intenso e sorprendente, da cui lo spirito può trarre nutrimento e piacere. Tra i luoghi del mio itinerario ideale verso l’arte c’è un borgo del Sannio, che ha conservato intatte la bellezza e l’armonia della città medievale, e che la modernità ha saputo arricchire, come solo raramente accade, eleggendo questo luogo, con gli storici edifici, le chiese, le strade, le piazze, i chiostri, a scenario ideale di un evento culturale dedicato al Cinema: il Sannio Film Fest, festival internazionale della scenografia e del costume.
Il borgo è Sant’Agata dei Goti, nell’entroterra campano, e dal 1997 ospita ogni anno l’unico festival interamente dedicato al Cinema in costume: sette giorni di proiezioni, mostre, incontri, seminari, corsi di formazione, per guardare al Cinema da una prospettiva insolita, raccontando il lavoro di costumisti, scenografi, arredatori e truccatori, raccontando come la fantasia prenda forma, per vestire i personaggi e creare gli ambienti in cui questi si muovono e da cui prendono vita, aiutandoci così, a comprendere come l’opera cinematografica sia, come nessun altra, opera corale, in cui trovano perfetta sintesi differenti espressioni artistiche.
In questo paese accade, dunque, di poter assistere alla proiezione di un film in anteprima nazionale nelle sale di un palazzo signorile (apre l'edizione 2010 il film 'The young Victoria' di Jean Marc Valèe, premio Oscar 2010 per i costumi di Sandy Powell, presidente del SFF) e di poter ammirare al castello ducale una mostra unica, dedicata ai costumi realizzati dalla sartoria Tirelli per alcuni delle più belle opere cinematografiche di tutti i tempi.
‘Tirelli in mostra’ è un evento nell’evento, che propone al visitatore autentici oggetti d’arte, che riuniscono in sé la preziosità di un abito di alta sartoria, l’unicità del disegno di un maestro del costume cinematografico, il fascino di un abito indossato da una grande diva e indissolubilmente legato al personaggio portato sullo schermo. Come l’abito disegnato da Piero Tosi e indossato da Silvana Mangano in 'Morte a Venezia' di Luchino Visconti, o l’abito disegnato da Gabriella Pescucci e indossato da Michelle Pfeiffer in 'L’età dell’innocenza' di Martin Scorsese.
Il SFF è un’occasione per respirare il Cinema, per attingere all’Arte.

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