giovedì 26 agosto 2010

Personaggi allo Specchio. Vittorio Storaro.


Nasce a Roma nel 1940. Il padre, operatore di proiezione della Lux Film, lo incoraggia a studiare fotografia presso l’Istituto Tecnico ‘Duca d’Aosta’, dove si diploma nel 1956. Nonostante la giovane età, viene ammesso al corso di Cinematografia del Centro Sperimentale e dopo il diploma compie l’assistentato con i Direttori di Fotografia Aldo Scavarda e Marco Scarpelli.
A ventuno anni è già operatore alla macchina in 'Pugni, pupe e marinai' di D. D'Anza. Nel 1966 è assistente operatore nel primo film di Bernardo Bertolucci, 'Prima della Rivoluzione' e nel 1968 è per la prima volta direttore della fotografia in 'Giovinezza, giovinezza' di F. Rossi.
Nel 1970 lavora a 'L’uccello dalle piume di cristallo' di D. Argento per poi ritrovare Bernardo Bertolucci ed avviare con lui un lungo sodalizio, dal quale nasceranno film come 'La strategia del ragno'(1970), 'Il conformista'(1970), 'Ultimo tango a Parigi'(1972), 'Novecento'(1976).
Impegnato in una continua ricerca sulla luce come modalità espressiva, collabora con autori come Giuliano Montaldo ('Giordano Bruno', 1972), Giuseppe Patroni Griffi ('Identikit', 1974), Luca Ronconi ('Orlando Furioso', 1974). La sua ricerca trova il proprio esito nel capolavoro di Francis Ford Coppola 'Apocalypse Now'(1979), per cui riceve un Oscar, che lo consacra definitivamente. L’opera è basata su un’idea figurativa essenziale: la sovrapposizione di una Cultura su un'altra Cultura, visualizzata nella sovrapposizione dell'energia artificiale sull’energia naturale.
Ne 'La luna'(1979) di B. Bertolucci trova applicazione lo studio sulla simbologia del colore.
Con 'Reds'(1981) di W. Beatty, all’esordio registico, conquista il secondo Oscar. Nel 1983 realizza con Giuliano Montaldo 'Arlecchino a Venezia', primo esperimento di riprese in alta definizione.
Il sodalizio con Bertolucci prosegue con 'L’ultimo imperatore'(1987), in cui il viaggio del protagonista in seno alla vita, viene visualizzato come viaggio nella luce: per Storaro è ancora Oscar. Dopo 'Un sogno lungo un giorno'(1982), lavora nuovamente con Coppola a 'Tucker, l’uomo e il suo sogno'(1988) e a 'New York story', film a episodi, diretti oltre che da Coppola, da W. Allen e da M. Scorsese.
Il 1989 è l’anno di 'Dick Tracy' di W. Beatty, per cui si ispira alla pittura espressionista tedesca, e de “Il tè nel deserto” di B. Bertolucci, per cui firma anche 'Il piccolo Buddha'(1993). Prende parte ad un eccezionale evento come 'La Tosca, nei luoghi e nelle ore di Tosca', film in diretta girato nei luoghi reali in cui si svolge l’opera di Puccini, con la regia di G. Patroni Griffi e l’orchestra diretta da Zubhin Metha.
La sua sperimentazione prosegue su nuove strade, attraverso la collaborazione con Carlos Saura (Flamenco, 1995; Taxi, 1996; Tango,1998; Goya in Bordeaux, 1998), e con Alfonso Arau per 'Zapata'(2003). Nel 2006 realizza per la TV 'Caravaggio' di A. Longoni. Nel 2010 esce 'L'imbroglio del lenzuolo' di A. Arau, che racconta lo stupore del Cinema.

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